«Ho sbagliato, accetto i risultati del campo. E riparto. Se sarà retrocessione, il Bakery nella prossima stagione ricomincerà da una serie B altamente competitiva. Con più entusiasmo di prima». Firmato Marco Beccari. ll presidente della Pallacanestro Piacentina pane al pane. Probabilmente come mai finora. Proprio nel momento di delusione massima. Ma come, inserisco in organico Becirovic e Zizic e ne perdo nove di fila? Ho una speranza di salvezza, prendo due fuoriclasse e la situazione va nella direzione opposta? «Adesso non sogno più – continua Beccari – Questo è il momento di riprendere in mano del tutto la lucidità. Per cominciare a guardare al futuro». Nessuna caccia al o ai colpevoli. Beccari si erge a parafulmine di una stagione di forti sospiri, che adesso si aggrappa ai meri numeri per difendere speranze di salvezza. «Ho sbagliato, pago per i miei errori. Che ammetto. Ci ho provato, non è andata. Pazienza. Adesso riparto più forte di prima». Sarebbe altamente ingeneroso liquidare il mondo Bakery con la mera fotografia dell’ultimo posto in serie A. Sul pianeta biancorosso c’è molto di più. «A cominciare da un settore giovanile che stiamo strutturando sempre di più. Per proseguire poi con un pubblico davvero eccezionale, a tratti commovente. Contro Treviso il Palasport era pieno nonostante le continue sconfitte. Ricordo quella sera di essere andato a vedere la partita con una curiosità sopra a tutte, che riguardava la risposta della gente. Ebbene, risposta eccezionale. Anche per questo, anche per l’affetto che ci circonda, sento che l’entusiasmo comincia a tornarmi addosso». Beccari, dunque, rilancia. Più forte di prima. Prematuro oggi dire con quali compagni di viaggio. C’è da finire al meglio la stagione. Adesso conta principalmente la situazione oggettiva più che quella dei soggetti: «Diciamo che in questi mesi ho fatto un’esperienza che ora sono pronto a mettere a frutto. Il progetto va avanti. La Pallacanestro Piacentina pagherà fino all’ultimo euro e poi rilancerà. Assicurando alla città quella continuità che ormai porto avanti da anni». La vita, insomma, al Bakery può essere bella anche senza serie A. Perchè c’è molto altro. Come, ad esempio, la garanzia che tutto dopo l’estate ripartirà con la stessa intensità. Mica poco in un contesto dove qualcuno ha già chiuso bottega e qualcun altro rischia seriamente di farlo. «Cercheremo di migliorare tutto, dalla struttura societaria al vivaio. Costruendo poi una prima squadra certamente non di basso profilo. Sul passato ormai non mi va più di tornare. Non cerco scuse, quelle le lascio ai deboli. Preferisco guardare avanti, con la speranza di non ripetere più certi errori». Beccari rasserena il cielo Bakery. Punto e a capo. Ora la stretta attualità. Poco più di un mese di serie A2 Silver. Con un semplice obiettivo: chiudere a testa alta. Beccari non chiede miracoli a nessuno. Testa tutta al futuro, anche perchè ormai sul presente, a livello strutturale, non si può più intervenire. La serie A sembra evaporare, ma sotto rimane tanta sostanza. La concretezza di una piramide con fondamenta sempre più forti. «Se perderemo la serie A – conclude Beccari – ce ne faremo una ragione. Con la promessa, in un futuro non lontano, di riprovarci. Forti di nuove esperienze. Senza dimenticarci mai della strada fatta in questi anni e da dove siamo partiti». Carlo Danani per Libertà