Tempo di bilanci in casa Bakery Basket Piacenza al termine in un anno solare, il 2018, che resterà scolpito nei cuori e nella storia del basket biancorosso. Una promozione in Serie A2 arrivata a conclusione di una stagione magica, una densissima attività giovanile ed una crescita costante, nei numeri e nella qualità. I motivi per gioire, dalle parti del PalaBakery, sono vari, come testimonia il Presidente della compagine biancorossa, Marco Beccari.

«Il nostro è un bilancio assolutamente positivo, con il raggiungimento di un obiettivo, la Serie A2. Ci siamo rafforzati, il risultato della Serie A2 è stato possibile grazie al lavoro congiunto ed all’entusiasmo di tutti, dal minibasket passando per le giovanili e lo staff organizzativo. Nella Bakery tutti partecipano al risultato, tutti vivono la società con questo trasporto».

Lo sguardo, nel frattempo è rivolto al futuro, con idee ben chiare.

«Ora vogliamo continuare su questo percorso, tutto sta andando nella direzione che abbiamo in mente.  Fin dall’inizio di questa avventura sono state spese tante energie sulla formazione giovanile, sul far conoscere il basket lavorando sui giovani. L’obiettivo futuro è proprio questo, dare continuità e continuare coinvolgere il nostro territorio.
Chi, come noi, ha il trano di una A2 è agevolato, perché fa vedere ai ragazzi il bello del basket, dà loro una prospettiva futura. Nel nostro caso ci aiuta a coltivare un sogno, quello di crescere dei ragazzi che possano poi esser parte della nostra prima squadra».

«La gioia maggiore del 2018? La promozione conquistata a Montecatini, sicuramente- prosegue il patron piacentino- In questi giorni ho sentito per gli auguri i ragazzi che erano con noi l’anno scorso ed ho rivissuto tutta la gioia provata. Quella promozione racchiude il senso dello sport. Mi ha regalato emozioni uniche, che resteranno dentro e che mi ricordano quanto è bello fare sport».

Un augurio per il 2019 alle porte.

«Essere sempre uniti come pubblico, al di là dei normali fraintendimenti all’interno di stagioni sportive il bene primario deve essere il bene della squadra. Siate vicini, fate sentire alla squadra, all’ambiente, a tutti i bambini ed i ragazzi che ci seguono lo spirito di coesione che ci ha sempre contraddistinto».