Salire sulla macchina del tempo e tornare indietro di due anni.
E’ quello che hanno fatto la Bakery e Rodolfo Rombaldoni, felicemente a braccetto per due campionati a cavallo tra il 2013 e il 2015.
Nonostante la più dolorosa delle retrocessioni, col ritorno in B: fu quella l’ultima immagine di un album che, da agosto, tornerà a produrre nuove emozioni.
«Al tempo - commenta il «Romba» - ho lasciato un discorso a metà. E adesso sono qui per completarlo.
Il mio ritorno a Piacenza è principalmente una scelta di cuore. Qui si vive il basket con tanta partecipazione e altrettanto sentimento: proprio il modo in cui lo interpreto io».
Da Piacenza a Piacenza, con in mezzo un paio di stagioni a Forlì, in due diverse società, centrando nella prima quella serie A2 che rappresenta l’obiettivo dichiarato della Bakery.
«Ogni anno occorre individuare una ricetta diversa per salire di categoria. I più veloci a scoprirla, alla fine vengono premiati dal campo. Noi partiamo col piede giusto: idee chiare, forti obiettivi e volontà di lasciare il meno possibile al caso. Tra poco si parte e non vedo l’ora di farlo. Ancora con questi colori».
Il «Romba» parla col trasporto di un emergente alla ricerca della consacrazione in carriera. Lui, che sul petto vanta due scudetti e al collo l’argento olimpico ad Atene nel 2004.
«ll fisico fatalmente cambia, ma finchè avrò queste motivazioni andrò avanti. Lo scopro dalle piccole cose, dalle arrabbiature di tutti i giorni, dal grande trasporto che ho ancora nel prepararmi a tutto ciò che riguarda questa professione».
Il «Romba», insomma, sulle tracce di Mario Boni, che il mese scorso a Soresina, a quasi 53 anni, ha vinto l’ennesimo campionato di una carriera da marziano.
«Mario - sorride Rodolfo - è una perla bianca, un po’ mi ci rivedo, ma per ora lui è inarrivabile. Alla mia età, lui giocava ancora in serie A».
Boni, a proposito. Marco Beccari confida: «Boni e Rombaldoni sono stati i giocatori più importanti che ho avuto fin qui nella mia gestione».
Chiusura per il «Romba», che da buon quasi 41enne passerà buona parte della sua estate ad allenarsi, in modo che: «Alla ripresa dell’attività io abbia un passo sufficiente per reggere quello dei miei compagni. Mi piace anchenritrovare Beccari, un presidente che ci mette tanta passione. Una passione che a volte può sembrare pressione. Comunque, per me non c’è problema, anzi. Questo clima mi piace, così come credo a tutti quelli che arriveranno. Siamo qui per provare a vincere. E questo mi stuzzica parecchio».

Carlo Danani su Libertà del 28/06/2017