La scheda di Loris Llixha

Data di nascita: 14 agosto 2009

Città: Piacenza

Scuola: Isii Marconi

Squadra: Under 17 White

Ruolo: Playmaker

 

Ciao Loris, ci racconti un po' di te?

«Sono nato e cresciuto a Piacenza, anche se la mia famiglia ha origini albanesi. Ho iniziato a giocare all'Assigeco e ci sono rimasto fino alla separazione dell'anno scorso con il Piacenza Basket Club. Da quest'anno sono entrato a far parte del progetto Bakery Piacenza Basket Club Young, ed ho avuto modo di conoscere, sia arbitrando che attraverso il camp estivo di Folgaria di questa estate, l'ambiente e le persone che ne fanno parte della società. Mi sono ambientato sin da subito».

Ecco, ci parli della tua doppia veste di giocatore e arbitro?

«Ho iniziato a giocare a 7 anni, seguendo le orme di mio fratello maggiore Jimmy. Inizialmente non mi convinceva la pallacanestro, ma col tempo mi ci sono innamorato. Mi è sempre piaciuto fare nuove esperienze, perciò ho iniziato anche ad arbitrare quando avevo 13 anni. Ancora una volta perché lo ha fatto mio fratello prima di me, e poi perché volevo conoscere e vivere lo sport che pratico da più punti di vista. Dopo aver iniziato ad arbitrare ho capito come questo tipo di figura aiuta molto, sia a formare il carattere che a migliorare la visione del gioco».

Quali sono i pregi di fare l'arbitro?

«Fare l'arbitro mi aiuta molto anche nel gioco, perché ricoprendo il ruolo di playmaker riesco ad avere uno sguardo più analitico dell'azione. Dal punto di vista del carattere invece, aiuta a mostrare di essere sicuri di se stessi e delle proprie decisioni, e a gestire la tensione mantenendo la giusta concentrazione».

A volte si sente di giovani arbitri aggrediti, ti è mai successo qualcosa di particolare?

«No, non mi è mai successo nulla in particolare. Al massimo qualche insulto, ma quello era compreso nel ‘pacchetto’ quando ho deciso di fare l'arbitro. La mia famiglia mi appoggia in questa scelta, anzi, mi hanno invogliato loro a iscrivermi».

Giochi, arbitri, e poi naturalmente c'è la scuola. Sei un ragazzo studioso?

«Frequento la seconda superiore con indirizzo informatico all'Isii Marconi. A scuola me la cavo e ho la media dell'8,5. La scuola in generale non mi dispiace e l'informatica è una mia grande passione, essendo cresciuto davanti allo schermo».

Ma dove trovi il tempo per fare tutto?

«Anche se l'arbitraggio e gli allenamenti mi tolgono molto tempo, riesco comunque ad organizzarmi con lo studio. Gli allenamenti ce li ho di sera, perciò mi viene facile studiare maggiormente il pomeriggio e ultimare la sera tardi durante la settimana. Nel fine settimana poi, ovviamente gioco e racimolo qualche spicciolo arbitrando».

C'è tanta pallacanestro giocata nella tua vita?

«Quando gioco cerco sempre di dare un contributo alla mia squadra. In generale, voglio diventare la versione migliore di me stesso e voglio arrivare a giocare ad alto livello, quindi cerco di allenarmi anche al campetto quando ho un po' di tempo libero. Anche in estate, perché proprio non riesco a stare senza basket. Quindi vado quasi ogni giorno al campetto».

Trovi il tempo anche per guardarlo il basket?

«Mi piace molto anche guardare le partite, con l'obiettivo di apprendere dallo stile di gioco dei giocatori e prenderne così spunto. Non ho avuto l'opportunità di andare a vedere partite della serie A o di Eurolega dal vivo, ma seguo comunque ogni tanto tramite la pay per viwe qualche gara di Nba o Eurolega insieme a mio padre. Anche lui amante di questo sport e che fa l'ufficiale di campo».

Squadra o giocatore preferito?

«Come squadre, in Nba, mi piacciono molto i Miami Heat per la loro cultura, e gli Oklahoma City Thunder che, pur essendo una squadra composta principalmente da giovani, hanno una buona intesa e hanno un ottimo stile di gioco. Come giocatori invece, mi piace Chris Paul per la sua abilità di passatore, ma soprattutto mi ispiro a Kyrie Irving per il suo controllo della palla e per saper concludere al ferro in infiniti modi».

Hai il tempo per avere anche degli hobby?

«In realtà non ho molti altri hobby. Mi sto avvicinando da poco alla lettura, ma mi piace soprattutto migliorare lo stato fisico e stare quindi in forma. Ogni tanto faccio anche qualche allenamento in casa».

Da quest'anno sei alla Bakery Piacenza Basket Club Young. Come va?

«Con la mia squadra mi trovo molto bene e ho stretto un forte legame di amicizia con tutti. Ho avuto il piacere di conoscere coach Corrado Bertuzzi che mi ha indirizzato verso il ruolo di playmaker, nel quale mi trovo maggiormente rappresentato. Già conoscevo Marco Malavasi, che mi ha allenato da piccolo, e quando ha bisogno per arbitrare le partite scoperte dalla Fip cerco di dargli una mano. Ho anche avuto modo di conoscere Simone Zamboni, sia quando ho arbitrato delle partite che al camp, ed è sempre stato gentile».

La scorsa settimana è arrivata anche la prima vittoria stagionale per te e i tuoi compagni!

«Abbiamo avuto un periodo in cui, perdendo contro altre squadre, ci siamo demotivati, ma questa partita ci ha mostrato i frutti dell'impegno che abbiamo messo in allenamento e ci ha dato più fiducia in noi. Siamo molto soddisfatti di aver vinto, ma ora dobbiamo concentrarci e impegnarci a migliorare per vincere anche le prossime».

Sogni nel cassetto?

«Il sogno nel cassetto è quello di gestire un'azienda. L'obiettivo nel basket, più che un sogno, è arrivare a giocare nelle categorie più alte ed avere un impatto significativo sulla mia squadra. Mentre per quanto riguarda il mestiere, anche per via degli studi, voglio diventare ingegnere informatico».

 

Ufficio Stampa

Bakery Basket Piacenza

Giovanni Bocciero

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