RadioSound95, Bakery Time del 3 Febbraio 2016, ospite Luigi Dordei by Basket A Piacenza on Mixcloud
La Bakery Piacenza ha dato una svolta alla sua regular season conquistando due vittorie consecutive importantissime sia per la classifica che vede i biancorossi al secondo posto, sia per il morale. Superate
le due corazzate Forlì e Rimini, la truppa di Bizzozi si sta preparando per la trasferta che sabato sera la opporrà alla quartultima della serie B Torino. Nonostante tra le due formazioni ci siano addirittura 24 punti di differenza Luigi Dordei, capitano della Pallacanestro Piacentina, non vuole abbassare la guardia. Ecco le sue parole durante la puntata di Barkery Time, su Radio Sound 95
Come hai vissuto questa lunga assenza?
Avevo tanto desiderio di rientrare. A Piacenza si è creata da subito un’alchimia particolare con la piazza e con i compagni di squadra. Non sempre accade, purtroppo. Qui invece è successo: mi sono sentito a casa sin dal primo giorno. Sono felice di essere tornato, ma sono consapevole di poter fare meglio. Il meglio deve ancora venire…
Contro Forlì cos’ è successo?
Alla fine della partita ho avuto un piccolo infortunio: un taglio bello profondo allo stinco, causato da una ginocchiata. Nulla di particolarmente grave, ma è comunque fastidioso. Ho dovuto saltare tutti gli allenamenti prima del match con Rimini e anche la preparazione per la trasferta di Torino in parte è stata condizionata da questa situazione. Attualmente sto svolgendo un allenamento differenziato.
Cosa ti manca ancora per tornare al 100%?
Quella che devo affrontare non è solo una crescita fisica. Devo ritrovare i ritmi della partita. Ho bisogno di giocare per trovare sempre più confidenza con i compagni, ma anche con un campionato che non affrontavo più da tanto tempo. Rispetto alla serie A c’è un arbitro in meno ed anche un diverso metro di giudizio. In ogni caso sono tranquillo. Con l’innesto di Samoggia le rotazioni sono più lunghe e consentono alla squadra di aver maggior freschezza durante tutta la partita.
Due successi consecutivi con Forlì e Rimini. Quanto contano per voi?
Sono importantissime. Quello di Forlì per noi era un test per capire a che punto eravamo arrivati e cosa potevamo fare contro la prima della classe. Con Rimini volevamo confermare quanto di buono abbiamo fatto in casa in questo campionato. Se non avessimo vinto avremmo perso sicurezza e sarebbe stato più complicato; abbiamo dimostrato sul campo che stiamo trovando la quadratura del cerchio.
Adesso vi aspetta la trasferta di Torino. Cosa ti aspetti?
Noi andiamo in Piemonte per vincere, questo è bene dirlo senza ipocrisie. Questo non significa sottovalutare l’avversario: l’Auxiuium ha un giocatore temibile come Maino che può metterci in difficoltà in qualsiasi momento. Noi dobbiamo fare la partita e, possibilmente, impedire a Torino di prendere fiducia, evitando così un finale complicato.
Dove potete ancora crescere?
Abbiamo un ottimo gruppo, composto da giocatori con la mentalità vincente. Questo è molto positivo, ma non basta, anche se siamo sulla buona strada. Dobbiamo capire i momenti della partita, capire dove mettere la palla, pescando il giocatore più determinante durante il match. Quando tornerà Sanguinetti saremo finalmente al completo e lavoreremo per farci trovare al meglio della condizione psico-fisica durante i play off.