11.01.2015 20:01
Bawer Matera 86-71 Bakery Piacenza (23-20, 46-33, 68-53)
Matera: Sacco, Cucco NE, Greene 36, Fallucca 13, Richard 2, Baldasso 3, Bonessio 10, Dagostino NE, Paparcone NE, Caroldi, Tagliabue, Migliori 18. All. Di Lorenzo
Piacenza: Galli 1, Buono, Rombaldoni 17, Becirovic 14, Stefanini 2, Sorokas 7, Zizic 15, Italiano 5, Rossetti 6, Infante 4. All. Coppeta
Una Pall.Piacentina galvanizzata dagli arrivi in settimana dei campioni Becirovic e Zizic non riesce ad aver la meglio sulla Bawer Matera, che si impone per 86-71 al PalaSassi. Troppe le difficoltà per la formazione piacentina, che può definirsi vero e proprio cantiere aperto. Match in discussione solo nei primi 10', chiusi sul 23-20, poi l'inizio della fuga materana: la formazione di coach Di Lorenzo si avvicina a più riprese ai 20 punti di vantaggio, e la Bakery può solo provare a limitare i danni. Giudizio dunque sospeso per Piacenza, in attesa di vederla all'opera una volta oliati i nuovi meccanismi.
LA PARTITA
Il quintetto base scelto da Coppeta prevede i nuovi Becirovic e Zizic, assieme a capitan Rombaldoni, Rossetti e Sorokas.
E' proprio il capitano a segnare i primi punti del match, con una tripla allo scadere dei 24 secondi. Matera risponde portandosi avanti di 1 lunghezza, poi ci pensano Rossetti e Zizic a siglare un mini-parziale di 5-0 per il 6-10 dopo 4' di gioco. Nuovamente Matera trova il modo di scuotersi, affidandosi a Greene e Migliori: quest'ultimo si rende protagonista con una tripla ed un canestro sul quale subisce anche fallo: la Bawer tocca dunque il +5. Coach Coppeta pesca dunque dalla panchina, facendo assaggiare il parquet a ben 9 giocatori nei primi 8': alla ricerca di nuovi equilibri, la Bakery chiude il primo quarto sotto di 3 lunghezze (23-20).
L'apertura di secondo quarto è uno show offensivo per Greene: l'esterno americano porta i suoi fino al massimo vantaggio (32-21), costringendo coach Coppeta ad interrompere il match per riorganizzare il gioco della Bakery. Piacenza costruisce bene, ma non riesce a riportarsi a contatto: al 15' sono ancora 8 le lunghezze di scarto dopo i due liberi realizzati da Zizic. Sorokas appoggia al vetro i punti del 34-28 che obbligano Di Lorenzo a chiamare timeout nella speranza di fermare il parziale biancorosso: missione compiuta, con il solito Migliori a gonfiare la retina con il canestro del 41-30 in favore della Bawer. I padroni di casa allungano ulteriormente fino al +15; lo scarto viene poi ridotto alle 13 lunghezze con cui si chiude il secondo quarto (46-33).
Piacenza prova a cavalcare Zizic (in doppia cifra dopo la prima azione), ma il solito Greene mantiene la Bakery a distanza di sicurezza. Coppeta sceglie allora di allungare la propria difesa, allungando la pressione a tutto campo nel tentativo di rallentare la manovra offensiva materana. Il passaggio ad una difesa a zona 2-3 non impensierisce la Bawer, che si mantiene a 15 punti di vantaggio. Sul finire della terza frazione i biancoblu toccano anche il +18, mettendo a nudo tutte le difficoltà piacentine. Si chiude il quarto sul 68-53 per la Bawer grazie ad un Greene in serata di grazia (già 24 punti a referto per lui).
La Bakery entra positivamente nell'ultimo quarto di gioco, cercando di coinvolgere i neo-acquisti Zizic e Becirovic: è proprio quest'ultimo a creare occasioni per sé ed i propri compagni per riportare Piacenza nuovamente a -10. A 2' dalla fine "Sani Boy" commette il suo quinto fallo, ed è così costretto a lasciare il terreno di gioco. Il canestro di Greene nell'azione successiva consegna il nuovo +14 alla Bawer, e con esso la vittoria.
Si chiude 86-71 un match segnato dalla grande precisione al tiro da parte dei materani, con Greene sugli scudi: 36 punti finali per lui. Per Piacenza non è ancora tempo di togliere il cartello di "lavori in corso": dopo la rivoluzione nel roster subita in settimana, serve ancora tempo per trovare la quadratura del cerchio.
L'obiettivo per la Pallacanestro Piacentina di coach Coppeta è quello di farsi trovare pronta il 17 Gennaio, quando sarà di sarà di scena al PalaBakery contro l'Aget Imola.