Le impressioni a caldo degli allenatori al termine di Bakery Piacenza-Aurora Desio, conclusasi 83-65 in favore dei biancorossi padroni di casa.
Coach Villa (Desio): "Complimenti a Piacenza, è stata una squadra molto viva oggi rispetto a due settimane fa. Me lo aspettavo e penso che nessuno potesse prendere come standard la partita giocata a Desio. Mi aspettavo più o meno questa partita, magari speravo di riuscire ad arrivare più a contatto ma sapevamo che il quintetto con Samoggia e Rezzano sarebbe stato piuttosto complicato per noi. Ho visto una Piacenza che è difficile marcare, per noi. Quando gioca ad allargare il campo le squadre con pivot di peso come siamo noi fanno fatica. Impressione positiva di Leonzio, mi sembra rampate e il suo innesto dà maggiore pericolosità agli esterni. Speravo di non trovare la Bakery così tanto cambiata. Abbiamo obiettivamente ambizioni diverse, quindi non possiamo essere noi il metro di paragone. Riguardo a noi, stiamo avendo grandi difficoltà. Abbiamo giocatori che provengono da realtà troppo diverse dalla Serie B come Casati, uscito dal nostro settore giovanile ma lo scorso anno in C2. Un playmaker titolare del 1997 che deve prendere ancora confidenza. Poi l'assenza di Torgano sul perimetro si fa sentire, perché vuol dire partire con un 1998 come Mazzoleni, di cui sono contentissimo, ed un altro giovane a dargli il cambio. Non sono scontento della partita, lo sono invece della situazione in cui ci troviamo. Per come li ho visti in settimana, questa era la miglior partita che potessimo disputare. Il mio piano partita prevedeva diversi minuti di Verri da 5 ma i suoi problemi di falli ci hanno tolto questa possibilità".
Coach Steffè (Piacenza): "Come dice coach Villa le squadre sono costruite con obiettivi diversi, però Desio è squadra affascinante perché costruita con giovani a cui vengono date opportunità di esprimersi in questo campionato. Per fortuna ci sono allenatori che intraprendono queste avventure e lo fanno bene, perché studiando le partite di Desio si vede la qualità delle letture di questi ragazzi, quindi complimenti davvero. La nostra partita è andata molto bene dal punto di vista dell'entusiasmo, aspetto fondamentale, mentre direi sufficientemente bene a livello di applicazione difensiva e di quello che facciamo ogni giorno. Abbiamo commesso molti errori di concentrazione, di attenzione. Tanti errori sui cambi difensivi che hanno permesso a loro di fare il break iniziale, poi nel corso della partita abbiamo iniziato a far meglio, risultando più attenti ai particolari. Mi piacerebbe mantenessimo una coralità di gioco e cercassimo più spesso le cose semplici: sono aspetti sui cui stiamo lavorando. Sono contento anche della gente che ci ha sostenuto e dell'armonia che si sta creando tra tifosi, staff, società e tutti quelli che lavorano attorno a questo progetto. Abbiamo rotazioni molto ampie, nove giocatori più un giovane come Filippo Guerra che ci dà una grossa mano in allenamento ma avrà spazio anche durante la stagione. I nuovi? L'aggiunta di Leonzio, volontà della proprietà e di Mauro Bonaiuti, ci dà grande atletismo e toglie anche pressione a Sanguinetti e Magrini, mentre Tempestini è un giocatore che cambia il ritmo e può far giocare Giacomo da guardia, dandoci quindi tante possibilità in più. Cosa dice questa partita? Che gli errori sono stati tanti: difesa su penetrazione, su post basso, letture difensive ed offensive in generale. Andiamo ancora a sprazzi, probabilmente le partite saranno così. Chi ha un gruppo già consolidato dall'inzio parte avvantaggiato perché ha una struttura che ci conosce. Il basket è cambiato, non si pensa più come qualche anno fa, che si gioca in 8 e gli ultimi due stanno seduti. L'intensità è talmente alta che se vuoi giocare devi avere modo di mantenerla per i 40'. Ci sono almeno cinque, sei squadre costruite per ambire ad arrivare ai playoff in un certo modo e che aggiungeranno altri giocatori. Noi li abbiamo aggiunti da poco, abbiamo delle lacune ma posso dire di avere giocatori che possono rivestire più ruoli. Qualcosa in più rispetto ad altri miei colleghi so di averla, so di essere fortunato".