Quattro ceffoni come benvenuto sul pianeta A2 Silver. Il Bakery si guarda attorno, un po' stordito, per nulla intimorito da una realtà che, più o meno, si aspettava proprio così: dura, spietata, con possibilità di appello ridotte all'osso. Marco Beccari non cade dalle nuvole: «Sapevamo a cosa andavamo incontro, siamo pur sempre sul terzo gradino nazionale». Un campionato che, sulla carta, ti permette addirittura di salire in serie A, cioè tra le 16 migliori d'Italia. «Un po' siamo abituati a queste partenze difficili - ricorda il presidente del Bakery - Due anni fa, in Dnb, all'inizio ne perdemmo addirittura 9 di fila». Zero punti dopo quattro giornate: l'ottimista dice che potevano essere quattro, il pessimista ribatte che lo zero in classifica rimane la dura realtà. «Se entriamo nei dettagli - precisa Beccari - contro Matera e Omegna potevamo vincere, mentre sia Imola che Ferrara hanno giocato meglio di noi. Stiamo imparando sulla nostra pelle che in questo campionato per vincere devi giocare intensamente tutti e 40 i minuti, non basta giocarne bene 30, come era sufficiente l'anno scorso». La vera mazzata è arrivata mercoledì scorso, quando al Palasport il Bakery ha perso una partita incredibile, dopo aver condotto dall'inizio all'ultimo secondo, salvo poi essere beffato sulla sirena da Omegna. «Il basket è questo. Confesso di esserci rimasto davvero male: la vittoria sembrava in pugno. Fondamentale adesso non piangersi addosso e mettere a frutto la lezione». Ultimo posto in classifica: assaggi di A2 Silver che lasciano intuire margini di errore minimi per questo Bakery. «Ci giocheremo la salvezza insieme ad altre 5-6 formazioni, ma questo lo sapevamo anche prima. Piuttosto, confermo in toto la fiducia nei confronti di questo gruppo di lavoro. Non ci sono motivi particolari per fare il contrario. Questa è una squadra di prospettiva, destinata a crescere e a dare i migliori frutti nel tempo. Non sposterei il discorso sul budget, piuttosto sull'impronta a medio termine che abbiamo voluto dare». Il tutto tenuto conto dell'obiettivo dichiarato e insindacabile: restare in A2. «Questo non è in discussione. Stiamo lavorando sodo da tre anni, ci siamo meritati il posto in una categoria che vogliamo difendere a tutti i costi». E questo, tra le righe, significa che Beccari tiene le orecchie ben dritte: se servirà intervenire, si interverrà per elevare il rendimento della squadra. Intanto, al di là dei numeri, l'impatto della città sulla serie A2 Silver è stato davvero incoraggiante. Piacenza, riempiendo il Palasport e sostenendo sempre e comunque la squadra, sta dimostrando fino in fondo di aver colto il messaggio di Beccari, oltre ad aver apprezzato il suo sforzo. «La squadra ce la sta mettendo tutta. Mercoledì, dopo la sconfitta con Omegna, mi spiaceva soprattutto per la gente: non meritava una delusione così cocente. Sono convinto che, remando tutti nella stessa direzione, ce la faremo». Prossima fermata, sabato al Palasport, quando arriverà Roseto: il Bakery ha una volta matta di riprovare a cancellare lo zero.