Dal cuore del PalaBakery di Piacenza, nasce Spogliatoio Biancorosso. Un’intervista fra campo, aneddoti e curiosità personali ai protagonisti di Bakery Piacenza, direttamente fra le panche dello spogliatoio di coach Giorgio Salvemini.
Nel sesto episodio focus su Armin Korlatovic, dalla Bosnia a Piacenza passando per Tortona. Tifoso della Roma per gli idoli Pjanic e Dzeko, il classe 2007 ha saputo ambientarsi in fretta alla Bakery dopo un iniziale periodo di ambientamento e non vuole più fermarsi.
I passaggi chiave dell’intervista a Armin Korlatovic:
Spogliatoio Biancorosso, da un’idea di Paolo Borella e Astrid Agosti.
Prima stagione a Piacenza - “Abbiamo iniziato con qualche difficoltà, abbiamo un gruppo giovane che sta dando il massimo, ma a volte è mancato un pizzico di esperienza nell’ultimo quarto”
Crescita personale - “Coach Salvemini mi aiuta tanto, così come gli assistenti, per esempio Bazzoni con gli allenamenti individuali. Avevo già giocato in B2 e porto con me quella esperienza”
Inizi in Bosnia - “A 13 anni vinsi il campionato in Bosnia, poi però volevo confrontarmi con un altro Paese e ho accettato la chiamata di Tortona. È una seconda casa, anche sul campo abbiamo fatto molto bene, sfiorando il titolo nazionale giovanile nelle finali contro l’Olimpia”
Roma “bosniaca” - “Quando ero piccolo, Pjanic e Dzeko giocavano nella Roma, così mi sono appassionato a quella squadra e anche grazie ad un compagno romano di foresteria a Tortona ho continuato a tifarla. Ho fiducia in Gasperini, penso che torneremo almeno in Champions”
Le radici - “A casa, anche qui a Piacenza, ho sempre una foto della mia famiglia, sono le persone che più mi sostengono e tutto quello che faccio è dedicato a loro. Ogni tanto torneranno in Italia e non vedo l’ora”
Se non fossi stato cestista… “avrei provato a fare il medico. Mia madre è logopedista in Bosnia e se non fossi arrivato in Italia avrei cercato di seguire quella strada”.